Screening e buone abitudini, così menopausa e andropausa fanno "meno male"

Notti insonni, vuoti di memoria, pelle spenta, calo del desiderio e umore ballerino. Tutte le donne, prima o poi, devono fare i conti con l’arrivo della menopausa. Nonostante siamo bombardati da campagne per vivere felicemente questa fase della vita, la menopausa resta il periodo più temuto e delicato della vita femminile. Da un sondaggio svolto dalla Fondazione Insieme contro il Cancro su oltre 2.100 donne tra i 40 e 70 anni, è emerso che il 59% si sente peggio di prima ed è più triste. Esiste però un’arma vincente per attraversare serenamente questo lungo periodo della vita: l’accettazione dei cambiamenti fisici e psichici come qualcosa di naturale. Per invecchiare bene e in salute è però necessario adottare stili di vita sani. Questo il monito che gli esperti della Fondazione vogliono lanciare attraverso la campagna nazionale “Menopausa Meno…Male”.

LA PREVENZIONE

A preoccupare gli oncologi sono proprio le abitudini scorrette delle over 40: il 24% fuma, il 21% ammette di bere alcol ogni giorno, il 46% non pratica mai sport e il 52% non esegue regolarmente il Pap test. Stili di vita sbagliati che si traducono in 20.000 decessi l’anno tra le italiane. “Menopausa meno… male” vuole valorizzare la salute della donna non più in età fertile, aiutarla nell’affrontare al meglio questo cambiamento e diffondere una nuova cultura della prevenzione e della gestione dei piccoli e grandi disturbi che la menopausa può comportare. «Ogni anno in Italia più di 64mila donne, d’età compresa tra i 50 e i 69 anni, si ammalano di tumore», ha detto il professor Francesco Cognetti, presidente di Insieme Contro il Cancro. «Oggi le neoplasie devono fare meno paura rispetto al passato e infatti oltre il 60% delle pazienti è viva a 5 anni dalla diagnosi. Di queste donne almeno una su quattro è tornata ad avere la stessa aspettativa di vita della popolazione generale. Può quindi essere considerata guarita. Se vogliamo sconfiggere le malattie oncologiche bisogna favorire la prevenzione sia primaria che secondaria anche dopo i 45-50 anni». Dall’indagine degli oncologi emerge che il 71% delle donne ogni due anni si sottopone ad una mammografia, il 52% non esegue regolarmente il Pap test e solo il 41% svolge l’esame del sangue occulto delle feci.

I DISTURBI

Si dice preoccupato per la scarsa adesione ai programmi di screening per la prevenzione del tumore del seno, della cervice uterina e del colon-retto il professor Riccardo Masetti, direttore della UOC di Chirurgia Senologica del Policlinico Gemelli di Roma. «Sono esami assolutamente sicuri, poco invasivi e gratuiti», ha spiegato Masetti. «Il Covid-19 ha di fatto interrotto molte di queste prestazioni sanitarie su quasi tutto il territorio nazionale e a quasi un anno dalla fine del primo lockdown gli screening sono fermi o ripartiti molto lentamente». Ma il maschio alpha come vive il passare degli anni? Per l’uomo non esiste l’equivalente della menopausa, quella che un tempo veniva chiamata andropausa. Dopo i 50 anni, però, anche loro vanno incontro a dei cambiamenti fisici legati alla sfera sessuale. I disturbi sessuali più frequenti sono essenzialmente due: l’abbassamento del testosterone e la disfunzione erettile. Per gli esperti entrambi i problemi sono curabili a patto di non risolverli acquistando su internet le cosiddette “pillole dell’amore”. È sempre necessario rivolgersi a uno specialista che, dopo una serie di esami volti a valutare la sindrome metabolica, individuerà la cura giusta. Che si tratti di un lui o di una lei, è certo che, per superare al meglio la fatidica boa dei 50, non esiste la bacchetta magica ma solo poche regole di vita: mangiare sano, non fumare e fare sport. La sedentarietà uccide l’amore.

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