Covid, si torna a viaggiare: vaccino, tamponi ed ecco cosa mettere in valigia

L’estate scorsa fu intrisa di illusione e inconsapevolezza. Ci restituì migliaia di giovani e meno giovani tornati positivi dalle vacanze, con i focolai più dolorosi in Costa Smeralda, alle Baleari, a Malta, in Croazia, a Corfù. Le vacanze 2021 avranno un altro marchio che mette in primo piano una siringa stilizzata. Partire vaccinati è la mossa cruciale per proteggersi, tutelare i propri familiari, evitare che l’autunno si trasformi in un incubo Covid come quello dell’anno passato. «Anche i ragazzi, anche i giovanissimi – spiega il professor Roberto Cauda, direttore di Malattie infettive del Policlinico Gemelli di Roma – devono fare il possibile per vaccinarsi prima delle vacanze». Più di una Regione sta ripetendo che entro la fine di luglio tutti coloro che lo vorranno riceveranno quanto meno una dose. In sintesi: non ci sono scuse, nemmeno quella surreale secondo la quale poi il giorno del richiamo rischia di coincidere con il periodo di ferie che sto trascorrendo lontano da casa.

FARE SEMPRE ATTENZIONE

Tutto questo premesso, anche da immunizzati è consigliabile non abbassare né la guardia né la mascherina, perché nessun vaccino può funzionare al cento per cento ed è giusto non concedere alcun vantaggio al virus. «Giusto vivere vacanze serene – commenta il professor Cauda – ma allo stesso tempo cerchiamo di trascorrere più tempo possibile all’aperto, evitiamo i luoghi chiusi. E manteniamo le distanze. Non esiste un tipo di vacanza di per sé più sicuro dell’altro. Molto dipende dai nostri comportamenti: spiaggia, montagna, città d’arte, vanno tutte bene, però teniamoci lontano dagli assembramenti e restiamo, quando possibile, all’aria aperta». Ma può servire sottoporsi a un tampone prima di partire? Detto che le regole mutano di giorno in giorno e prima di prenotare è consigliabile verificare su viaggiaresicuri.it (o sui siti delle autorità della destinazione finale) cosa viene richiesto, fare un test è sempre consigliabile. Meglio sapere prima se, sfortunatamente, siamo positivi, perché scoprirlo lontano da casa sarebbe peggio e comporterebbe molti più problemi. C’è un altro tema su cui vigilare: al momento, l’Italia richiede a chi entra nel nostro Paese e proviene dal resto d’Europa la certificazione di un test (anche antigenico) negativo effettuato 48 ore prima di partire. Per capirci: vacanza in Spagna, all’andata presentate un tampone da effettuare prima del viaggio; il giorno del ritorno, effettuate il test antigenico nella città spagnola in cui vi trovate. Di per sé non è un grande problema perché ormai la macchina dei laboratori è rodata ovunque (anche negli aeroporti). Diventa però un guaio se avete la sfortuna di risultare positivi, perché non potrete salire sull’aereo e dovrete mettervi in quarantena a Madrid, Barcellona, Ibiza, ovunque vi troviate.

I CAMBIAMENTI

Certo, le regole, per chi è vaccinato, dovrebbero cambiare il primo luglio con l’attivazione del green pass europeo, ma fino ad allora questo è lo scenario. La buona notizia è che all’interno dell’Unione europea il sistema sanitario vi garantisce le cure gratuite esattamente come in Italia: non partite mai, ma proprio mai, senza la tessera sanitaria. Bene, ma con che mezzo è consigliabile spostarsi per ridurre le possibilità di essere contagiato? «Ovviamente – spiega il professor Cauda – dal punto di vista della trasmissione del virus l’automobile è il mezzo di trasporto più sicuro di tutti. Attenzione, però, questo vale se viaggiate con i congiunti, con persone con cui vivete normalmente». O, meglio ancora, se vi spostate da soli. Se invece state organizzando la “macchinata” con altri amici per raggiungere il Salento o la Riviera romagnola, indossate tutti la mascherina e, ricordatevi sempre, che le regole in vigore vogliono che nei posti anteriori dell’auto possa esserci solo il conducente, in quelli posteriori solo due passeggeri distanziati. In aereo e in treno indossate sempre la mascherina e ricordate che se è un viaggio lungo va cambiata ogni 4 ore. «Non si hanno notizie di focolai consistenti su questi tipi di mezzi – ricorda il professor Cauda – sia in aereo sia sui treni dell’alta velocità i posti sono nominativi, dunque il tracciamento è molto semplice e saremmo venuti a conoscenza di eventuali cluster rilevanti». Il ricambio dell’aria con filtri sofisticati aiuta, però questo non significa che non esistano insidie.

IL CHECK-IN ONLINE

Entriamo in un aeroporto. Prima regola, evitare il più possibile lunghe code. Fate da casa il check-in online e scaricate la carta di imbarco virtuale sullo smartphone, in modo da saltare il passaggio al banco. Se dovete imbarcare il bagaglio, usate la postazione self service per non interagire con l’operatore. Al momento dell’imbarco evitate di accalcarvi perché non vedete l’ora di salire. Aspettate tranquillamente seduti, il posto è assegnato, nessuno ve lo ruba. Dopo l’atterraggio, non scattate in piedi per recuperare il trolley e accalcarvi nel corridoio dell’aereo: seguite le indicazioni degli assistenti di volo che vi diranno di aspettare che si siano allontanati coloro che sedevano nella fila prima della vostra. Tanto in aereo quanto nei treni dell’alta velocità evitate di cambiare il posto, perché questo complicherà il tracciamento se si scoprirà che uno degli altri passeggeri era positivo. «Quest’anno – conclude il professor Cauda – la maggior parte degli italiani andrà in vacanza con un amico in più: il vaccino. Insieme a una buona dose di buon senso e all’entusiasmo che stanno mostrando anche i giovani nel vaccinarsi, questo dovrebbe evitare un autunno difficile come quello del 2020».

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