Vacanze: libertà,ozio e zero stress. Ecco come fare scorta di benessere

E ora le vacanze. Vero relax o vero stress?

Domanda legittima visti i ritratti, di mente e corpo degli italiani, che ci arrivano da più parti. Di fatto, siamo giunti alla vigilia delle ferie estive in condizioni davvero preoccupanti. In sintesi: pigri, obesi e depressi. Così messi è sicuramente difficile pensare e scegliere con la mente lucida dove andare, con chi andare, come organizzare. Sarà, dunque, complesso, per la vacanza, riuscire a ripianare uno stato di malessere così assortito. Motivo in più per fermarsi. Con i chili di troppo, la voglia di dormire più del solito, i desideri dimezzati e poca voglia, in fondo, di socializzare. Il XX Rapporto Osservasalute, dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni nell’ambito di Vihtali, spin off dell’Università Cattolica, ci rimanda numeri non confortanti. Quasi 6 milioni di adulti obesi e, complessivamente, il 46,2% di chi ha più di 18 anni è sovrappeso. Con il crescere dell’età aumenta la percentuale della popolazione a rischio. Il diabete è sempre più presente tra le persone con obesità (il 15% di loro ne soffre) e i sedentari (quasi il 12%). Trionfa la pigrizia (un terzo delle persone ha dichiarato di non praticare attività fisica) e il volume di farmaci antidepressivi è in continuo aumento. Tra il 2017 e il 2022 +10,4% rispetto agli anni precedenti. Una crescita rilevata in tutte le Regioni. Il peggioramento complessivo (giocano un ruolo chiave gli effetti anche a lungo termine della pandemia sulla salute della popolazione) è frutto di una serie di concause: da una parte minori controlli, con gravi problemi per quanto concerne la gestione dei pazienti cronici, dall’altra il dilagare di cattive abitudini da parte degli italiani. Si è assistito a un drammatico aumento di sedentarietà e obesità accompagnate da un’impennata di consumi di fumo e alcool. Tutti elementi che certamente non hanno giovato al benessere collettivo. Una sorta di compensazione al sentirsi frustrati durante gli anni dominati dal Covid. Che ora si fa fatica ad abbandonare. Il fisico, dunque, appare assai provato (dal peso come dalle sigarette e dalla mancanza di sport) ma anche la mente non sta meglio. Più di un italiano su due, il 56%, sarebbe incentivato a rivolgersi a uno psicologo se ci fosse il bonus psicologico a fronte di un 23% che lo ha già fatto negli ultimi tempi. Come rivela l’indagine “Il ruolo dello psicologo secondo gli italiani”, condotta dall’Istituto Piepoli per il Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi.

LE ASPETTATIVE

Dall’indagine emerge che il 21% degli intervistati ritiene peggiorato il proprio benessere psicologico. E ben l’80% degli italiani pensa che uno psicologo potrebbe essere di grande aiuto in questo momento. Il 39% vede ora lo psicologo come un grande sostegno, una solida stampella per vivere meglio. Da un affresco così complesso emergono dubbi e difficoltà sulla scelta di come trascorrere la vacanza. Spesso invasa dalla paura dell’ozio, una vera e propria oziofobia, e dall’ansia da aspettativa. Condizioni mentali che si addicono a una popolazione con le caratteristiche disegnate dalle indagini. «Ci si dovrebbe mettere nella condizione, nonostante tutto – ricorda la psicologa Giulia Maffioli, presidente dell’Associazione Nazionale Psicologi Psicoterapeuti – di riuscire a scegliere in piena libertà. Provando ad accontentare, per esempio, la famiglia in toto. Ci si deve sforzare di uscire dal pensiero dominante del “fare a tutti i costi” per entrare in quello del “desidero fare”. Non sempre è facile, certo, ma se si è stressati è più facile cedere all’opzione sbagliata. E poi si rischia di stare peggio. La vacanza è un privilegio per la nostra mente e il nostro corpo. Dovremmo riuscire a trovarci nella condizione ideale per noi. Vale la pena ricordare però che la cosa più importante è essere consapevoli di cosa abbiamo bisogno, e ascoltare i nostri bisogni». Come dire, sentirsi davvero in vacanza. Senza finire nello stress da vacanza. Un disturbo indotto dall’incapacità di programmare il numero di ore senza impegni, in grande contrasto con l’anno lavorativo. Parliamo dell’incapacità di gestire i cambiamenti. Molto frequente in periodi di particolare affaticamento.

GLI EFFETTI

Se è vero che alcuni hanno bisogno di sentire che non stanno sprecando il poco tempo libero e quindi vorrebbero sfruttarne ogni momento in modo attivo, è anche vero, però, che il nostro corpo ha bisogno di avere spazi di recupero delle energie. Accettando, suggeriscono gli psicologi, di provare anche un po’ di noia. Va comunque ricordato che i benefici psichici e fisici di una vacanza possono durare un mese intero e, talvolta, fino a dieci mesi dopo il rientro. Come risulta da uno studio condotto dalla Icahn School of Medicine dell’Università della California e di Harvard, pubblicata su Translational Psychiatry. I ricercatori hanno scoperto che bastano sei giorni lontani dalla normale routine, trascorsi nel totale relax, per innescare cambiamenti a livello genetico che smorzano lo stress, rafforzano il sistema immunitario e abbassano i livelli di alcune proteine legate allo sviluppo di demenza o depressione.

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