Il chirurgo plastico Francesco D'Andrea: «Attenzione agli interventi low cost: rischio danni pesanti»

L'emergenza Covid-19 ha rallentato tutto ma non la corsa verso la bellezza.

Gli italiani, per l’anno nuovo, sognano di essere in forma e più attraenti magari con un intervento di chirurgia plastica. Forme modellate, seno perfetto, addome scolpito, occhi liberati da palpebre pesanti. Questo è il periodo dell’anno adatto per decidere un’operazione visto che non ci si espone al sole. Ma, attenzione a non affidarsi alla chirurgia low cost. «Il risparmio mette a rischio la vita» avverte il professor Francesco D’Andrea, Direttore del Dipartimento di Chirurgia plastica ed estetica del Policlinico Federico II di Napoli e presidente della Società di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica.

Quanti vengono adescati in rete da offerte a basso costo?

«Troppi, illudendosi di risparmiare, dimenticano la sicurezza. Spesso, ai danni della chirurgia low cost, non c’è rimedio. Il 30% degli interventi che effettuiamo è per riparare interventi fatti male. Una percentuale allarmante».

La crisi economica e pandemica sembra non toccare il settore della bellezza.

«Negli ultimi anni la chirurgia plastica ha avuto un trend di crescita di oltre il 50%. Oggi, più di ieri, alla bellezza non si rinuncia. È diventata un bene primario. Dopo Natale, con l’approssimarsi della prova costume, c’è sempre un’impennata di richieste. Quest’anno di più. Il Covid ha amplificato la necessità di stare bene con sé».

Quali sono gli interventi più richiesti?

«La chirurgia più richiesta oggi è quella dello sguardo: blefaroplastica, lifting del sopracciglio. Si tratta di chirurgia mininvasiva ma molto delicata. Gli occhi sono importanti nell’espressività del volto e, anche un piccolissimo errore, si vede tanto».

Cosa desiderano le donne?

«Soprattutto avere un bel seno. La chirurgia della mammella rimane l’intervento più richiesto. Il seno continua ad essere simbolo di femminilità, attrazione sessuale. In Italia si fanno più di cinquantamila interventi di mastoplastica additiva all’anno».

A che età si va dal chirurgo plastico?

«Sempre prima. Oggi l’approccio alla chirurgia plastica comincia già a 18, 20 anni. Le ragazze non accettano nessun difetto. Purtroppo i loro modelli di riferimento, le influencer di turno, sono ritoccate».

Come sono le mamme di queste ragazze?

«Sono donne che, a loro volta, hanno già utilizzato questo tipo di chirurgia».

Quanto costa diventare belle in sicurezza?

«Vanno considerati più costi: il professionista, il materiale che utilizza e le strutture nelle quali si lavora. Quest’ultima è la voce che incide maggiormente sul prezzo. Mediamente una blefaroplastica può costare dai tre a cinque mila euro mentre una mastoplastica additiva o i glutei possono variare dai cinque ai diecimila euro».

Nelle vostre sale d’attesa ci sono anche gli uomini…

«L’uomo è sempre più “femmina”, cura l’aspetto fisico, si toglie i peli. I giovani chiedono interventi per correggere difetti costituzionali come le orecchie a sventola, il naso, la pancia o la mammella in esubero. I trentenni vogliono il trapianto di capelli. Anche l’uomo maturo cerca di mantenersi giovane e ricorre a interventi anti aging come la blefaroplastica, il lifting».

Qual è la nuova frontiera della chirurgia plastica?

«La medicina rigenerativa che sfrutta la potenzialità delle cellule per riparare il tessuto danneggiato».   

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