Dalla laringite di stagione all'afasia di Bruce Willis: ecco come proteggere davvero la tua voce e la tua personalità

La voce è un bene straordinario, che ci consente di esprimere la nostra personalità, attraverso idee ed emozioni.

Ma, in troppi, ne abusano in vario modo: fumando, urlando, annegandola nell’alcol. E anche quando la voce si incrina, si modifica, insomma si ammala, spesso non si ricorre al medico e si lascia che il problema si risolva da solo. Rischiando di farlo peggiorare. È da queste motivazioni che nasce la Giornata Mondiale della Voce, il 16 aprile. Per richiamare l’attenzione di tutti sulla sua preziosa fragilità: bastasse solo l’addio alle scene di Bruce Willis colpito da afasia. Quest’anno c’è anche un motivo in più per celebrare la Giornata. L’inizio della nuova normalità dopo la pandemia di Covid-19 che ha anche lasciato effetti importanti a livello laringeo e polmonare. Non a caso il motto della giornata 2022 è “Alza la voce”.

ORGANIZZAZIONE

Parlare è un’attività che sembra del tutto normale e naturale. Ma la produzione della voce è in realtà un complesso processo che richiede una serie di movimenti coordinati da parte dei muscoli coinvolti nella respirazione, nella fonazione, nell’articolazione dei suoni (muscoli della gola, del palato, della lingua e delle labbra). Movimenti controllati dal cervello e monitorati dal nostro udito. La potenza della voce deriva dai polmoni: durante l’espirazione, lasciando i polmoni appunto, l’aria crea una corrente che attraversa la trachea e raggiunge la laringe. La magia della voce nasce proprio nella laringe (che gli inglesi chiamano la “scatola della voce”) che ospita le corde vocali, due pliche di muscolo e cartilagine, rivestite di mucosa, tese in orizzontale, che si aprono come due porte scorrevoli durante la respirazione e si accostano quando inghiottiamo il cibo (per evitare che vada di traverso) e durante la produzione della voce. Queste due soffici pliche, attraversate dall’aria, producono vibrazioni armoniche a frequenza diversa, da 100 a 1000 volte al secondo, a seconda del suono prodotto (acuto o grave). Il tono della voce è determinato dalla lunghezza e dalla tensione delle corde vocali, controllata a sua volta dai muscoli laringei. Ma il lavoro delle corde vocali, per quanto prezioso, non basta; il suono generato a questo livello assomiglierebbe infatti ad una specie di ronzio se non intervenissero i muscoli dell’orofaringe, della lingua e delle labbra per articolarlo e diverse “casse di risonanza” (faringe, naso, seni paranasali) per amplificarlo. È così che si completa l’opera e la voce assume la caratteristica identità umana, che trova la sua più alta declinazione nel canto lirico. I disturbi della voce sono tanti e vengono trattati dagli otorinolaringoiatri, coadiuvati dai logopedisti. Quando le corde vocali si infiammano o diventano sede di crescita di tessuti anomali o si paralizzano, non riescono più a lavorare e compare un disturbo della voce.

 

COMPLICAZIONI

Il più comune in assoluto è la laringite, seguito dalla comparsa di polipi e noduli delle corde vocali (escrescenze benigne causate da traumi o uso eccessivo della voce), da lesioni precancerose o cancerose. Tra i disturbi neurologici che possono colpire questa zona ci sono la paralisi delle corde vocali e la disfonia spasmodica (dovuta a spasmi involontari dei muscoli laringei, causati forse da un disturbo del sistema nervoso centrale).

 

I principali fattori di rischio per l’infiammazione delle corde vocali sono un uso improprio della voce, infezioni delle prime vie respiratorie (raffreddore, influenza, herpes), allergie, ma anche la presenza di reflusso gastro-esofageo. Tra i fattori di rischio per le lesioni tumorali e pre-cancerose (leucoplachia, displasie) vanno ricordati il fumo e l’abuso di alcol. Possono contribuire alla paralisi mono o bilaterale delle corde vocali le lesioni del nervo ricorrente (o laringeo inferiore), la cui funzione è appunto quella di innervare i muscoli della laringe. I nervi ricorrenti sono due e si chiamano così perché dopo essersi staccati dal nervo vago vanno ad abbracciare l’arco dell’aorta (il sinistro) e l’arteria succlavia destra (il destro), per poi risalire verso l’alto, prima di raggiungere la laringe. Per gli stretti rapporti che contraggono con la tiroide possono essere danneggiati da patologie a carico di questa ghiandola ed essere lesionati in caso di interventi di tiroidectomia totale o parziale. Si tratta di una complicanza non frequente che può portare ad alterazioni della voce (disfonia) transitorie (si risolvono in genere nell’arco di un anno) o permanenti e a difficoltà respiratorie importanti (dispnea), se ad essere danneggiati sono entrambi i nervi ricorrenti. La disfonia da tensione muscolare (o MTD) è invece un disturbo della voce causato dallo stress (il “groppo in gola”), colpisce di più le donne e non ha cause organiche.

 

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